Il legislatore pone l’accento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sicché disciplina con estrema precisione i casi in cui la nomina del medico competente è obbligatoria. Per inciso, l’obbligo non riguarda solo quelle aziende che prevedono lavori manuali e magari spossanti, ma anche attività più sedentarie. Basta la mera esposizione prolungata a uno schermo per far scattare l’obbligo. Ad ogni modo, le casistiche sono elencate con dovizia di particolari proprio nel decreto legislativo n.81 2008.
Disattendere l’eventuale obbligo è pericoloso in quanto espone a sanzioni pesantissime, che constano di qualche migliaio di euro e dell’arresto da 2 a 6 mesi.
Eppure, la nomina del medico competente è caldamente consigliata anche in assenza di obbligo. I motivi sono almeno tre.
In primo luogo, riduce le probabilità di infortunio dunque mette al riparo l’azienda da cali di produttività – al di là del dato etico, comunque fondamentale.
Secondariamente, mette al riparo il datore di lavoro da azioni legali. I lavoratori che vanno incontro a infortuni più o meno gravi, e non si sentono tutelati, sono incentivati a ricorrere alle maniere forti.
Infine, la nomina del medico competente, e quindi la presenza di un sistema di tutela professionale, migliora l’ambiente di lavoro: infonde serenità e fiducia ai dipendenti, migliora l’immagine dell’azienda ai loro occhi.