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I protocolli sanitari nello svolgimento della sorveglianza sanitaria da parte del medico competente del lavoro

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Da medico competente del lavoro che lavora nel settore da alcuni anni trovo che sia fondamentale utilizzare i protocolli sanitari come strumento guida per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria.  I protocolli sanitari dovrebbero aiutare il medico del lavoro nello svolgimento quotidiano della sua attività al fine di offrire un servizio di medicina del lavoro sempre più appropriato alle aziende.

Cosa intendiamo per protocollo sanitario?

Si tratta di uno strumento per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria che comprende:

  • una visita specialistica di medicina del lavoro;
  • l’uso di questionari;
  • esami integrativi di laboratorio;
  • esami integrativi strumentali.

 

La stesura dei protocolli sanitari rappresenta una delle fasi più critiche delle attività del medico competente del lavoro. I protocolli sanitari devono essere intesi come una linea guida principale, integrata dal parere del medico competente nominato dal datore di lavoro che, in base alla particolare realtà del luogo di lavoro, può modificarla o compensarla con gli accertamenti sanitari che può ritenere opportuni, sia nel tipo di esame che nella sua frequenza nel tempo. Il medico competente del lavoro ha l’obbligo di definire i protocolli sanitari in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati.

Quindi per realizzare questo importante lavoro il medico del lavoro dovrà valutare il documento di valutazione dei rischi, le schede di sicurezza delle varie sostanze utilizzate, effettuare i sopralluoghi degli ambienti di lavoro, parlare con dirigenti, preposti e lavoratori.

 

Il medico competente per decidere quale tipo di accertamenti strumentali eseguire ad integrazione della visita di medicina del lavoro dovrà fare riferimento agli indirizzi scientifici e seguire le linee guida più aggiornate. Quindi per un medico competente  è importante essere iscritti ad un’associazione professionale che ne guidi l’aggiornamento e la omogeneizzazione delle pratiche.

Io sono iscritto da alcuni anni all’ ANMA, Associazione Nazionale Medici d’Azienda, di cui seguo costantemente l’attività formativa obbligatoria sia presenziale che a distanza. Quello che bisogna ridurre il più possibile è la discrezionalità del medico competente del lavoro nel proporre accertamenti che non siano coerenti al rischio specifico dell’azienda in questione.

Domande frequenti che pongono le aziende o le associazioni di categoria sono:

  • quali esami può richiedere il medico competente?
  • quali protocolli di esami clinici sono necessari nelle diverse occupazioni?

Nella stesura di un protocollo sanitario il medico del lavoro deve mantenere un giusto equilibrio evitando di definire un protocollo sanitario non sufficientemente tutelante per la salute del lavoratore ed evitando di redigere un protocollo ridondante e carico di esami integrativi non correlati al rischio lavorativo.  

Uno degli aspetti più difficili per il medico competente è dato dal fatto che non esistono molti esami  veramente specifici in relazioni ai rischi lavorativi: ad esempio il monitoraggio biologico può essere eseguito per un numero limitato di sostanze chimiche. Gli esami quando vengono richiesti dal medico del lavoro sono a carico del datore; nella mia attività di medico competente cerco di far “evitare doppioni” qualora gli accertamenti siano già stati eseguiti per altre finalità di salute dal lavoratore.

Chi fosse interessato può chiedermi liberamente una proposta di protocollo sanitario da seguire nella propria realtà, ricordandosi comunque che è sempre necessario conoscere i rischi specifici e che in base a questi il medico competente calibrerà gli accertamenti  più appropriati da far eseguire nello svolgimento della sorveglianza sanitaria.

I protocolli sanitari devono essere interpretati come una linea guida seguita dal medico competente nominato dal datore di lavoro che, in base ai particolari rischi aziendali può modificarla o integrarla con gli accertamenti sanitari che può ritenere appropriati, sia nel tipo di esame che nella sua frequenza nel tempo.